Chi ne soffre potrà confermarlo: l’insonnia è un disturbo odioso, che non solo incide gravemente sull’umore e sulla capacità produttiva, ma che a lungo andare può tradursi in vere e proprie patologie fisiche.
Per contrastarla ci sono sul mercato molti rimedi in forma di farmaci o infusi, ma un ruolo fondamentale può giocare anche l’ambiente circostante. Alcune piante ad esempio hanno un effetto rilassante sul nostro corpo e possono essere di grande aiuto. Non posiamo promettervi che mettendo queste piante in casa dormirete come ghiri, ma di sicuro esse gioveranno al vostro benessere psicofisico.
Il profumo della lavanda ha un effetto benefico sull’ansia e sullo stress, agisce abbassando la frequenza cardiaca e per questo induce il sonno.
Indicata anche dalla Nasa come una delle piante più benefiche per gli ambienti chiusi, l’Aloe Vera è in grado di emettere ossigeno nelle ore notturne e purifica l’aria dagli agenti chimici.
Detta anche nastrino, questa pianta è facile da mantenere e moltiplicare. Anche questa emette ossigeno durante la notte ed è perfetta per chi ha problemi respiratori.
Detta anche lingua di suocera, questa pianta è in grado di filtrare le tossine presenti nell’aria (formaldeide, tricloroetilene e benzene).
Molti ne conoscono l’estratto, ma anche la pianta ha grandi proprietà calmanti sui nostri nervi.
Anche il pothos è stato indicato dalla Nasa come perfetto per purificare gli ambienti chiusi; tra l’altro è facilissimo da tenere in vita!
Ha effetti benefici su asma e allergie, oltre ad essere molto resistente e bellissima da vedere.
Molti studi hanno provato che la gardenia ha un effetto calmante paragonabile a quello del Valium. Aiuta a rilassarsi e favorisce il sonno.
Secondo uno studio della Wheeling Jesuit University, l’odore del gelsomino agisce direttamente sull’ansia e sullo stress.
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Lo sbadiglio, prodigio della natura!
Lo spalancare la bocca ed aspirare intensamente l’aria per poi buttarla di nuovo fuori, è da anni un meccanismo studiato dagli esperti. Le spiegazioni date alla necessità di sbadigliare sono state diverse, ognuna plausibile: c’è chi ha ipotizzato che in questo modo si immetta in circolo abbastanza ossigeno per “risvegliare” il cervello assonnato o annoiato.
Tuttavia una recente ricerca ha spiegato che la funzione principale dello sbadiglio è quello di “raffreddare” la testa: lo studio ha misurato la temperatura del cranio prima e dopo aver sbadigliato, rivelando come l’innalzamento della temperatura possa essere responsabile dell’innesco dello sbadiglio. Proprio come un computer, il cervello ha bisogno di aria fresca per lavorare bene!
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(fonte: the Huffington post)